Libera Cronaca da Italia Bene Comune di pochi 1036 del 21 e 22 giugno 2013
I corrotti sono in mezzo a noi ma non sono con noi
1036
Scose di terremoto alle 17,o1 con epicentro Garfagnana Lunigiana : la più forte è stata del 4,4
Con la rete abbiamo saputo che tre nuove scosse di terremoto, la più forte è stata del 4,4 della scala Richter alle 17 di oggi. 23.6.2013
Distacco franoso a causa del terremoto? 

Ieri percorrendo la via d’Arni, ho notato il risultato di una frana, il distacco di un lastrone di eccezionali dimensioni (esagero dicendo 200-250 x 60-70 metri ?) presumo causato dalle recenti scosse sismiche. E’ situata in zona Altissimo immediatamente ad ovest della congiungente: ponte della Zingola-cava di Monte Altissimo. Non mi risulta che sia stato notato o perlomeno segnalato da nessuno, eppure si vede bene e non ho saputo di recenti varate in quel punto. L’ha fatta il terremoto, la varata. Certo che considerando che là sotto per tanto tempo, c’erano camion e ruspe che spostavano e portavano via i sassi …, ma la montagna è così. ciao
Adone Beluffi-addì 23.6.2013
Arrivati a Lauterbourg: tutto bene
Volo Ryanair e pernottamento a Frankfurt-Hahn. Poi due ore di autostrada per giungere a Lauterbourg, Insomma,il viaggio non è proprio riposante. Bisogna provare il volo da Ciampino -Baden Baden. Da questo aeroporto occorrono 25 minuti per giungere a Lauterbourg. Dello sciame sismico di ieri abbiamo notizia che dovrebbe essersi interrotto. Siamo più sereni poiché la tensione di ieri pomeriggio è diminuita, soprattutto nelle tante persone che non riescono a controllare la paura che scatena in loro il terremoto e cadono nel panico. Si sente tanto parlare di privacy ma poi, quando si va a costatare, ci accorgiamo che non c’è. Ci riferiamo ai cittadini portatori di protesi quando sono sottoposti al controllo negli aeroporti. Davanti a tutti devono spiegare il loro problema e ciò nonostante vengono controllati manualmente e con il rivelatore. La sicurezza deve prevalere sulla privacy? forme di controllo diverse non sono possibili?
Giuseppe Vezzoni-addì 22 giugno 2013
“Passeggiata a Seravezza”
Una novità dell’estate 2013 curata da Galatea Versilia e dalla Fondazione Terre Medicee di Seravezza.
L’itinerario porterà i partecipanti alla scoperta del centro storico e della storia di questa antica cittadina di origine longobarda. Partendo da Palazzo Mediceo,sarà possibile visitare il Duomo e gli altri luoghi sacri per perderci nei vicoli del centro storico osservando i palazzi antichi ed i suoi ponti.Il percorso si svolgerà a piedi.
Al termine Galatea sarà lieta di offrire un aperitivo presso La Parigina.Domenica 23 giugno h 10.30, partenza da Palazzo Mediceo. Costo 10 euro (tour e aperitivo), durata 90 minuti circa. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (339-8806229 o 349-1803348)
Sagra del tagliarino oggi e domani a Pomezzana
A Pomezzana oggi e domani si svolgerà la “Sagra del Tagliarino”: menù tipico della sagra del tordello, ma il re di questa due giorni sarà invece “il tagliarino co’ fagioli”. Apertura stand sia a pranzo (dalle ore 12.00) che a cena (dalle ore 19.00).
Informazioni inviate d Beatrice Catarsi e Ilaria Leonardi-Ufficio Turistico di Seravezza-addì 22.6.2013
Terremoto di notevole intensità avvertito nello Stazzemese
La scossa, avvenuta alle 12,35, è durata una quindicina di secondi. Per il momento non si annunciano danni ma solo spavento. La gente è uscita fuori dalle case. Ancora non si conosce la magnitudo né l’epicentro. La magnitudo è stata di 5,1/ 5,2 scala Richter e l’epicentro sarebbe localizzato in Garfagnana, a Minucciano, provincia di Lucca. In un primo momento l’epicentro sembrava che fosse Fivizzano, in provincia di Massa e Carrara.
Altra scossa, ma assai più lieve alle 13,52 – 3,2
Altra scossa, più forte della precedente, alle 13,59
Altra scossa alle 14,14. Stavolta forte e più lunga. Si sta profilando la situazione del 1921, quando una serie di scosse costrinse la popolazione di Stazzema a dormire alcune notti all’addiaccio. Mulina si accampò nel Prado Piano di Carbonaia. Sospeso il transito ferroviario sulla linea Aulla-Lucca- Per il momento lo sciame sismico ammonta a 12 scosse.
Altra scossa, alle 14,21- forte, 4,2
Altra scossa alle 15,42
Altra scossa alle 16,00-forte anche questa.
Nell’area dell’epicentro alcuni crolli di cornicioni, parti di tetto e muri. Un ferito. A Stazzema non sono stati per ora rivelati danni. Si attende che i controlli termino con la verifica delle chiese.
Giuseppe Vezzoni-addì 21.6.2013- ore 12,40 a seguire.
Tutela dell’ambiente, sicurezza idraulica e sviluppo del territorio montano i temi del convegno di martedì al Cerafri di Retignano
Stazzema- Il decimo anno di attività del Centro Cerafri e il diciassettesimo anniversario dell’alluvione di Cardoso sono stati contrassegnati con un convegno di inusitato spessore scientifico per una piccola realtà montana qual è il Comune di Stazzema che si è tenuto martedì 18 giugno presso la sede del Cerafri di Retignano. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Stazzema, dall’Università di Firenze e dall’Università della Montagna. Il convegno ha ospitato contributi scientifici da parte anche di docenti alle Università di Torino e di Milano. I temi dibattuti sono stati molteplici e anche innovativi in quanto a scientificità di ricerca e proposta affinché la montagna sia tutelata attraverso la sicurezza idraulica e geologica ma anche con politiche che consentano il necessario presidio umano che vigili e che divenga motore convinto di sviluppo turistico e di produzione di reddito a cui l’ambiente della montagna certamente risponde se su di esso si innesta e cresce la convinzione, supportata da indirizzi culturali e formativi inerenti alla sostenibilità di un agire che guidi l’azione degli abitanti, che anche in territori così difficili e delicati è possibile viverci ma soprattutto ritornare a valorizzare e a sviluppare ciò che la montagna dispone e che deve continuare a custodire, preservandola dall’impoverimento che determinano comportamenti di pura depredazione.
Sarebbe adesso arduo tentare un rispettoso succinto di ciò che si è appreso nella lunga disanima delle problematiche dell’ambiente montano. Si rischierebbe sicuramente di sminuire gli importanti interventi di cattedratici, di ricercatori e di amministratori. Il convegno è stato una vera lezione universitaria e la sede del Cerafri ha permesso di fornirne una dimostrazione concreta attraverso la tecnologia che ha consentito l’ascolto ed interagire in videoconferenza in merito alle esperienze formative e le opportunità occupazionali incontrate da due giovani laureatisi presso la sede distaccata di Dolo, Facoltà di Agraria – Università di Milano Università della Montagna, dove si studia la montagna in montagna. Il collegamento in videoconferenza ha inoltre fornito una dimostrazione concreta della possibile attività formativa di un polo Uni Mont che il Centro Cerafri si avvia a diventare con l’adesione al progetto Uni Mont Università della Montagna, a cui partecipano le Università di Brescia, Firenze, Padova e Torino. Insomma l’offerta formativa del Cerafri maturata in questi dieci anni sul rischio idraulico, sul monitoraggio fluviale, sulle misurazioni del trasporto solido per controllare gli effetti che si determinano sulla costa, sullo sviluppo del meritorio montano e sulla resillenza ai sistemi territoriali e ambientali ( capacità del materiale a resistere pressioni improvvise o a quelle graduali e crescenti), potrà essere messa in rete e a disposizione su tutto il territorio nazionale, interdisciplinarla formativamente on line con altri poli Unimont con l’utilizzo degli strumenti telematici. La tecnologia telematica consente alle conoscenze scientifiche dei docenti e le ricerche maturate in questo decennio post-alluvione di metterle a fruizione per lauree, master, seminari e corsi di perfezionamento. Insomma, la telematica è un canale in cui far fluire l’alta formazione del Centro Cerafri per un’attività scientifica e il conseguente ritorno anche economico, non solo a vantaggio del bilancio di gestione del centro ma anche per la ricaduta favorevole sul territorio che determina una sede distaccata del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Firenze che è divenuto il Centro Cerafri di Retignano.
Il centro ha rischiato concretamente di chiudere dopo la soppressione di Imont, socio di maggioranza unitamente al Comune di Stazzema. Le quote societarie pari al 60% detenute da Imont erano passate al Dicastero della Presidenza del Consiglio dei Ministri allorché il Governo Berlusconi Decise di sciogliere nel 2008 diversi enti pubblici, fra i quali anche le Comunità Montane. E’ occorso del tempo e una grande opera di persuasione perché le quote potessero essere riscattate dall’Università di Firenze, divenuto neo socio unitamente al Comune di Stazzema della società consortile a responsabilità limitata senza fini di lucro che è il Cerafri.
Martedì abbiamo ascoltato con grande attenzione lo snocciolare delle politiche per la difesa del suolo e di prevenzione idrogeologica che pur con risorse esigue si tenta di mettere in atto attraverso azioni sinergiche fra gli enti pubblici, Comune, Provincia, Regione, Unione di Comuni e Consorzio Bonifica, tuttavia la questione che resta irrisolta della mancanza di risorse per predisporre gli interventi necessari col tentativo di evitare i ricorrenti disastri idrogeologici a cui l’Italia è soggetta è stata il vero convitato di pietra. Anche l’assessore Annarita Bramerini, pur sottolineando le politiche regionali toscane a favore della salvaguardia dell’ambiente e finalizzate a contrastare il rischio idrogeologico, ha dovuto convenire che non c’è alcuna copertura minima per fronteggiare l’alto rischio di eventi calamitosi a cui è sottoposto gran parte del territorio nazionale e toscano, e che negli ultimi anni il taglio delle risorse nazionali è impietoso, anche per dare un segnale piccolo piccolo che lo Stato si muove con credibilità nel settore della difesa dell’ambiente. Il governo centrale ha tagliato praticamente lo stanziamento minimo di risorse previste, 200 milioni di euro portati a 30 milioni di euro, per rendere credibile che c’è stanziato una parvenza di fondo per la difesa del suolo nazionale, tanto che inizia a farsi largo, per ora un’ipotesi e non più tanto peregrina, l’idea di introdurre una sorta di assicurazione obbligatoria degli immobili in maniera che, in caso di calamità, ci siano risorse certe per fare fronte alle conseguenze.
Questa ipotesi l’ha prospettata l’on. Paolo Fontanelli durante il suo intervento, il quale è riandato alla sua esperienza di sub commissario agli eventi alluvionali del 19 giugno 1996. Ovviamente le risorse alla prevenzione del rischio idrogeologico, che in Italia ha un’incidenza maggiore di quello sismico, sono state praticamente soppresse dal Governo Berlusconi, taglio confermato anche dal Governo Tecnico Monti e che prevedibilmente non potrà essere corretto neppure dal Governo Letta. Troviamo inaccettabile- e lo abbiamo sottolineato quando è stata data opportunità d intervenire- che in una situazione di oppressione fiscale qual è quella italiana si pensi ad introdurre una nuova gabella e non si trovino invece fra gli 800 miliardi di euro che è il bilancio di spesa annuale dello Stato quella quantità di risorse che potrebbero essere recuperate attraverso il taglio degli sprechi, delle inefficienze e delle abnormi disuguaglianze che in questo paese non si vogliono toccare.
Va riconosciuto che ogni tema trattato, studi di progettazione o in corso di realizzazione, sono stati una fertile occasione di conoscenza per quanto è possibile o si dovrebbe fare per tutelare e valorizzare territorio montano. L’esperienza di Edolo con il progetto dell’Università della Montagna è quella che ha calamitato l’attenzione maggiore per le trascinanti relazioni dei docenti A. Giorgi e C. Lozzia dell’Università di Milano, i quali sono intervenuti sul progetto dell’Università della Montagna e la Formazione per lo sviluppo montano. Particolare interesse ha suscitato lo studio “Il contributo del mondo agro-forestale nella prevenzione dei rischi idrometeorologici presentato dal prof. G. Bischetti, docente dell’Università di Milano. È stato provato che laddove sussistano terreni adatti si può contrastare con ottimi risultati il rischio idrometeorologico effettuando particolari interventi di agro-forestazione. Seppure questi interventi siano assimilabili alla specificità dell’ingegneria naturalistica, queste opere agro-forestali hanno la particolarità di non introdurre sul territorio strutture, seppur minime e di impatto mitigato con l’ambiente.
Il convegno, trasmesso in streaming, ha inoltre consentito di conoscere gli studi che grazie a due borse di studio elargite dall’Università di Firenze stanno portando avanti due giovani ingegneri che operano presso il Centro Cerafri. Si tratta di studi sui Nuovi approcci per il monitoraggio delle piene fluviali dell’ing. S. Francalanci e sul Trasporto solido e rischio idraulico in torrenti montani dell’ing. L. Minatti.
Ovviamente non potevano mancare fra i temi trattati del convegno il settore delle energie rinnovabili, e specificamente il percorso progettuale intrapreso dal comune di Stazzema con il Teleriscaldamento di Pruno, il recupero dell’impianto minihidrico di Cardoso e il gassificatore a biomasse che si realizzerà a Col del Cavallo: un impianto che avrà una concezione più avanzata del Teleriscaldamento che produrrà sia l’energia elettrica, che sarà immessa in rete e venduta, sia l’acqua calda che riscalderà gli edifici pubblici di Pontestazzemese. Hanno parlato di questi progetti l’assessore Amerigo Guidi e il presidente dell’Unione dei Comuni della Versilia Maurizio Verona, il quale ha presieduto anche la tavola rotonda Bisogni e idee per i territori montani.
Rientrando nella cronaca, senza peraltro dimenticare che nell’intervento d’apertura dei lavori il sindaco Silicani ha messo in rilievo la vicinanza che è sempre intercorsa tra il Comune di Stazzema e il Centro Cerafri come peculiarità di intento collaborativo di questi primi 10 anni di attività, è saltata la Tavolo Rotonda prevista nel programma tra i sindaci di Aulla, di Vernazza, di Orbetello e di Stazzema a causa di sopravvenuti impegni istituzionali dei primi cittadini. Sono mancate pure le annunciate presenze del presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, e quella del presidente dell’Uncem Toscana Oreste Giurlani. Assente pure il responsabile di Hidroversilia, Nazzareno Belleggia, che doveva relazionare sulla riapertura della centralina idroelettrica di Cardoso. La presenza del Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, Alberto Tesi, ha dato al convegno un interesse cattedratico non indifferente, così come la presenza dell’assessore regionale Annarita Bramerini ha testimoniato l’attenzione della Regione Toscana per i temi a salvaguardia della montagna e per l’attività formativa del Centro Cerafri.
Il Convegno è stato indubbiamente un’iniziativa che ha dato al Comune montano di Stazzema un momento di grande rilievo culturale e scientifico e che ha permesso di predisporre le basi per ulteriori incontri e collaborazioni, tuttavia quelle bottiglie di acqua minerale al tavolo dei relatori sono state la nota stonata della giornata. Non si può pensare di valorizzare la montagna quando l’elemento primario che dovrebbe essere l’acqua delle sorgenti è superato dalle bottiglie di acqua minerale. Non possiamo assolutamente bypassre l’abc delle pregevolezze della montagna, né tanto meno è pensabile farlo attraverso impianti sostenibili che privilegino l’energia rinnovabile. Il rischio è quello di creare un bell’arco di ponte i cui basamenti poggiano sull’argilla. Per valorizzare la montagna c’è necessità di impiantistica che privilegi la sostenibilità con le risorse del territorio ma anche di politiche educative. Se martedì al Cerafri si sono evidenziate tanti fiori all’occhiello a tutela dell’ambiente ma anche della sicurezza idraulica e a promozione dello sviluppo turistico e produttivo del territorio, due giorni prima, domenica 16 giugno, sul Prato di Valli, monte Pania della Croce, è stato aperto un maxi striscione con la scritta Salviamo le Apuane.
Ancora due ultime annotazioni.
La prima riguarda il fiume e il pegno pagato all’alluvione ma anche alla sicurezza post alluvione con la perdita dell’ habitat riproduttivo della fauna di acqua dolce, come minore capacità di ricarica della falda acquifera e come custodia depredata delle testimonianze antropiche che rappresentavano la storia dei luoghi. Laddove esistano possibilità di recuperare manufatti fluviali senza mettere a repentaglio la sicurezza, sarebbe importante recuperare e ripristinare il poco che è restato. Questo auspicio vale anche per ricreare condizioni migliori dell’habitat fluviale e per la ricarica della falda acquifera.
La seconda riguarda il giornale che non c’è. Questo articolo dimostra la serietà e l’impegno della nostra partecipazione al convegno. Questo riassunto, seppure non all’altezza di quanto servirebbe scrivere in merito al convegno Tutela dell’ambiente,sicurezza idraulica e sviluppo del territorio montano, è tuttavia l’unico scritto informativo che tanti cittadini di Stazzema e non potranno leggere in merito all’evento di martedì al Cerafri.
Per questo pretendiamo rispetto e ci attendiamo che il Comune di Stazzema e l’Unione dei Comuni della Versilia degni la Libera Cronaca dei loro comunicati. Se ciò non dovesse avvenire, la prossima volta non ci sarà nessun testa a testa in Piazza Europa: la bicicletta della Libera Cronaca non invertirà la direzione.
Giuseppe Vezzoni-addì 21.6.2013
Poche righe in replica a quanto scrive il sig. Luigi Santini
Il problema di Berlusconi nasce dal momento in cui un personaggio con la sua smisurata potenza mediatica entra in un ambito in cui non avrebbe mai dovuto entrare. Chiunque voglia vedere il caso con un minimo di distacco vede come in nessun paese civile del mondo, un signore con quelle caratteristiche non può e non deve far politica. La famosa legge del 57 di cui molto si parla ultimante, è sacrosanta e doveva essere applicata venti anni or sono.
Può darsi che Silvio non abbia mai ucciso nessuno e magari non è mai entrato in una gioielleria pistola in pugno per una rapina, ma nessuno mi può convincere che si possa mettere insieme una fortuna economica di quelle dimensioni in pochissimi anni senza aver mai corrotto qualcuno o aver cercato ed ottenuto protezioni e favori poco chiari o magari si siano fatte leggi apposite che, inevitabilmente, hanno avvantaggiato alcuni a danno di altri.
Non è poi difficile capire il motivo per cui si sono dovute fare leggi che hanno gravemente danneggiato il sistema giudiziario ed economico italiano, come ad esempio la depenalizzazione del falso in bilancio, al chiaro scopo di mandare in prescrizione reati per i quali, fra l’altro, si vanta una assoluzione che non c’è stata. Peccato che quella legge abbia consentito a molti imprenditori disonesti di frodare il fisco impunemente.
Lo stesso Porcellum, che tutti dicono di voler abrogare e che scandalizza ogni buon cittadino, non è stato forse voluto da egli e soci per poter buttare in Parlamento ogni razza di personaggio che definire discutibile sarebbe un eufemismo?
E che dire delle belle signorine che hanno trovato posto nelle amministrazioni regionali quale compenso per le prestazioni particolari concesse ?
Questo bravo ed integerrimo signore è stato il primo (oggi tutti lo dicono di Grillo) a non voler accettare confronti televisivi con gli avversari, dando avvio ad un trend antidemocratico che ci dovrebbe far vergognare. Ed in ogni paese civile il popolo stesso non avrebbe accettato di avere a capo un personaggio per il quale il mondo intero ci ride dietro. Si vada a vedere ad esempio la pubblicità della Ford in India che utilizza Berlusconi alla guida di un’auto con il portellone aperto dove si vedono quattro mignottone imbavagliate ed ammanettate per far notare lo spazio del bagagliaio. Oppure il carro del carnevale di Dusseldorf dove un mafioso sodomizza l’allora Premier italiano o quello dove Berlusconi “inchiappetta” l’Europa. E gli accadimenti di cui dovremo vergognarci per alcuni decenni, a causa di colui, sono veramente infiniti, ormai. Questi sono i danni portati all’Italia. Ma quel che più conta sono le promesse fasulle che ne hanno fatto un bugiardo patentato.
D’altra parte se il sig. De Gregorio, ad esempio, dice di essere stato corrotto da Berlusconi, la magistratura non può far finta di niente, deve agire ed accertare la verità.
Personalmente mi auguro che ci si liberi presto da questa patologia di interesse privato nella res publica che non ha portato alcun vantaggio all’Italia, o almeno io non me ne sono accorto.
Baldino Stagi-addì 21.6.2013
Re: Siamo intervenuti nei punti in corsivo. Il rispetto,prima di tutto. Precisiamo infine che l’intervento della Libera Cronaca voleva mettere in rilievo unicamente che se istituzionalmente si demonizza l’antipolitica , istituzionalmente si deve demonizzare anche i politici e gli uomini delle istituzioni che criticano le decisioni della Corte Istituzionale, un organismo istituzionale super partes. Ovviamente anche il silenzio, che per noi è esempio peggiore della protesta attraverso forme a volte inaccettabili della piazza.
Giuseppe Vezzoni-addì 21.6.2013
Domenica commemorazione Amos Paoli, 68esimo anniversario della sua uccisione.
Seravezza– Domenica 23 giugno sarà commemorato il partigiano Amos Paoli, medaglia d’oro al valor militare. Alle 17,30 partirà il corteo dalla sede della banda musicale della frazione di Riomagno per poi fermarsi presso il monumento nel centro del paese. Seguirà la deposizione della corona d’alloro e gli interventi ufficiali. Il servizio musicale sarà svolto dalla banda di Riomagno.
La Capannina si apre all’arte con uno Spazio Museo Ugo Guidi
Forte di Marmi– Il Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi e La Capannina di Franceschi di Forte dei Marmi hanno concordato una significativa collaborazione essendosi la Capannina aperta all’arte.La programmazione del 2013 del locale più famoso d’Italia, che vede riaprire per tre mesi al mondo della cultura e dell’arte lo storico “aperitivo” frequentato nel Novecento da importanti personalità d’ogni settore, viene affiancata da uno “Spazio Museo Ugo Guidi/MUG Space”,in cui saranno presentate opere del maestro Ugo Guidi e di altri artisti contemporanei nazionali ed internazionali proposti dal Museo. Inaugurazione dello Spazio domenica 23 giugno alle ore 18:30 con il bronzo “Putto” del 1958, tre piccole tempere degli anni ’70 ed una tela sulla musica, tutte opere del maestro Ugo Guidi. Gherardo Guidi della Capannina di Franceschi e Museo Guidi, Guidi & Guidi, uniti in un percorso di qualità ed eccellenza nel mondo del divertimento e della cultura.
Comunicato Museo Ugo Guidi-addì 21.6.2013
Le conclusioni tiratele voi!
Stazzema– Sarò breve!! Oggi ho visitato due paesi che domenica saranno in festa con iniziative proprie, Pomezzana e Pruno. Per arrivare a Pomezzana la strada, come si suol dire in versiliese, “FA SCHIFO”: erba alta buche nella strada. La sera sono andato a Pruno per allestire la mostra sulle incisioni rupestri ed ho trovato una strada in perfetto ordine!! Fine ! Sono stato breve, le conclusioni a Voi!!!
Rossi- Giuseppe- addì 20.6.2013
Ai piedi dei miei anni: presentazione libro su “ 50 Canale”
Stasera 21 giugno alle ore 21, nel corso della trasmissione “Luci della città” condotta da Andrea Buscemi su “50 canale” sarà presentato il libro di Enzo Cei “Ai piedi dei miei anni” edito da Pacini Editore come vincitore del premio letterario “Edizione straordinaria” 2012. Parteciperanno alla trasmissione, oltre allo stesso autore, il giornalista Giuseppe Meucci, lo scrittore Athos Bigongiali e il regista Paolo Benvenuti.
Seminari della Domus Mazziniana, 1° appuntamento:
Mazzini in casa Rosselli: le radici ideali di Carlo e Nello di Mario Di Napoli. Presidente, Associazione Mazziniana Italiana
Pisa: Data: Sabato 22 giugno ore 11.00- Sede: Domus Mazziniana, via Mazzini 71, Pisa, tel. 050 24174
Con questo ciclo la Domus si propone di avviare una nuova riflessione storico – critica sulla figura di Giuseppe Mazzini e sul suo ruolo nella vita politica e civile del Risorgimento. Prossimi seminari ad opera di Giuseppe Monsagrati, Università di Roma Tre – Gilles Pécout Ecole Normale Supérieure di Parigi – Roberto Balzani, Università di Bologna – Daniele Menozzi, Scuola Normale Superiore.
Dal Circolo Fratelli Rosselli di Firenze-addì 21.6.2013
Attenzione:
Da domani fino a martedì sera la Libera Cronaca uscirà in edizione ridotta. Dal 25 giugno si tornerà alla normalità. Stasera saremo in volo da Pisa a Frankfurt-Hann Airport , dove pernotteremo. Domani saremo a Lauterbourg, da Lilia Luna.
Lunedì sera il rientro a Pisa.
Speriamo che lo sciame che lo sta caratterizzando l’evento sismico delle 12,35 si risolva quanto prima e che non ci siano scosse più forti. Partire con questa situazione di grande apprensione non ci piace per nulla.
Le mie conclusioni rispetto all’articolo del sig. Rossi Giuseppe.
L’erba sui cigli delle strade viene tagliata, purtroppo, una sola volta l’anno come da programma redatto dall’ufficio comunale competente che ne disciplina anche l’ordine di intervento. Sicuramente ad agosto sarà più alta laddove è stata tagliata prima. Le buche sulle strade, anche se in parte chiuse negli ultimi tempi, restano ancora un serio problema. Sulla viabilità per Pomezzana buche e lavori strutturali annosi verranno presto affrontati e spero vivamente risolti. Va preso atto che il paese di Pomezzana negli ultimi anni, a differenza di epoche passate, si sforza notevolmente per recuperare quei ritardi ed errori non solo relativi ad opere pubbliche ma soprattutto di relazioni, rapporti e senso civico. Non è certamente seminado continuamente zizzania che facciamo il bene della nostra comunità specie se questa erba nociva viene sparsa da chi per anni ha ricoperto ruoli amministrativi significativi.
Consigliere Comunale Marco Viviani.
Rispetto altrui ed equanimità: troppe righe in replica a quanto scrive Baldino
Caro Giuseppe,
la mie parole sul concetto di vergogna – sulle quali si è espresso, fraintendendole, Baldino Stagi –, intendevano affermare che essa è un sentimento disdicevole quando provata, verso altri, in situazioni dalle quali non è possibile trarre un personale vantaggio, o perlomeno dalle quali si sperava di ottenerlo (si è sentito e letto molto spesso di “giustizia a metà”, “giustizia ad orologeria”, “non è stata data verità e giustizia”, e molte altre dello stesso tenore); può essere altrimenti espressione di animo lodevole, allorquando la si prova verso se stessi, i propri errori o le proprie miserie.
Di conseguenza, essa è facilmente eludibile e perde il suo intrinseco significato, allorquando nelle competizioni democratiche non viene stabilita una regola per definirla od un codice inequivocabile di interpretazione; altrimenti, in questi casi, la vergogna dell’uno vale la vergogna dell’altro, anche se di tenore contrario.
Ed allora la vita democratica perde uno dei suoi principali valori che è l’equanimità, cioè il rispetto e la tolleranza verso gli altri e l’altrui capacità di formulare i giudizi e di promuovere le azioni necessarie a sostegno delle proprie aspirazioni; anche e soprattutto quando la si pensa diversamente.
Per ritornare al “nostro discorso”, se una persona riesce a difendersi da reiterati attacchi in quanto estremamente ricca non può – solo per questo – essere definita da meno rispetto a chi non è ricco e, magari, non è costretto a difendersi perché non avversato.
Perché quello che veramente è importante è che, in quelle stesse situazioni, il povero o non ricco non sia costretto a rinunciare alla propria azione di tutela, in quanto avversato e incapace a provvedersi di una difesa adeguata.
Vale a dire, tutti sono uguali di fronte alla Legge se la Legge è uguale per tutti, ricchi o poveri, bianchi o neri, etc.
Ora, se per garantire il rispetto della Legge si impiegano per molti anni molte energie sociali (processi, perquisizioni, intercettazioni, estensioni dell’azione giudiziaria a parenti ed amici) nei confronti di una stessa persona, ne deriva che questo o è un privilegiato o un perseguitato o, come dicevo la volta scorsa, il peggiore dei criminali. Comunque, lo stesso dovrebbe essere compiuto nei confronti di tutti ed anche sulla base del sospetto: tale è il “primum movens”, ad esempio, di centomila intercettazioni alla stessa persona, ai suoi amici, conoscenti, “compagni della politica” etc. fino magari alla massima carica dello Stato, nello stesso breve spazio di tempo, per reati, sempre ad esempio, in cui incorre o può incorrere chiunque non solo perché mosso da animo malvagio o delittuoso.
Nelle condizioni sopra indicate, ne vedo derivare questa conseguenza: se l’equanimità è la base della convivenza civile, non è forse possibile che si creino situazioni nelle quali, sempre allo scopo di applicare la Legge, si possa un giorno indagare su semplici cittadini (per i quali il problema della straricchezza non si pone) magari per accertare se pratichino il lavoro nero, o il doppio lavoro; se abbiano favorito qualche amico o parente da una posizione privilegiata (consigliere di pubblica amministrazione, presidente di associazione, etc.); se abbiano regolarmente ricevutato e denunciato al fisco eventuali percezioni monetarie ordinarie o straordinarie, per di più da pensionato o pubblico dipendente. Tutte queste “attività”, finalizzate magari bonariamente ad arrivare con minor fatica alla fine del mese, non sono di poco conto; anzi, messe assieme, contribuirebbero senz’altro – e come abbiamo più volte letto – a ridurre in misura significativa il deficit del nostro debito nazionale.
Ora, se in base al principio basilare della “Legge uguale per tutti”, dell’equanimità e della Giustizia si intervenisse nei confronti di chiunque alla stessa maniera e con la stessa misura, ne deriverebbero certamente situazioni di “imbarazzo” generale tale da interessare la vita democratica non dei più, ma di tutti.
Ed allora, non si può (nel senso che non si deve) intervenire nei confronti di una stessa persona o di un raggruppamento qualsiasi di persone (partito politico, colore della pelle e simili) in maniera o misura diversa a seconda dei casi o delle situazioni, in quanto se le motivazioni degli interventi non sono codificate in maniera equanime, diventerebbe lecito quello che lecito non può mai essere: pretendere o imporre il rispetto della Legge, interpretandola per gli amici ed applicandola per tutti gli altri, nemici compresi ovviamente.
La legge possiede inoltre un’altra qualità fondamentale: fintanto che è in corso la sua operatività, essa si applica nella stessa misura e secondo i suoi precetti non solo nei confronti delle persone, ma anche nel tempo: cioè, non può (nel senso che non deve) essere osservata o imposta a seconda delle situazioni temporali che si possano creare. Nel senso che, se un cittadino non è eleggibile in elezioni “politiche”, questo deve essere e avvenire e basta.
Ma a questo punto il discorso, da semplice diventa complicato: perché non è intervenuto nessuno fin dalla prima elezione di quella stessa persona, diventata poi parlamentare, primo ministro e rappresentante di prima fila di una Nazione? come possibile che ci si dimentichi dell’esistenza di una Legge così specifica? chi doveva garantire il suo rispetto, perché non si è fatto avanti? perché non si indagano o si intercettano i componenti delle varie Commissioni Elettorali? vi è anche lì un amico o colludente del beneficiato? e questo, come possibile che sia avvenuto più e più volte? e di tale favoritismo o lassismo ne ha goduto magari qualche altro cittadino, o magari qualche altro che, in qualità di proprietario o di legale rappresentante di società o impresa privata, fosse vincolato con lo Stato in base a contratti di opere o di concessioni di notevole entità economica, etc.? possibile che avvenga tutto questo?
Ovviamente, queste domande non sono retoriche, cioè implicano tutte ben precise meditazioni e/o risposte. L’equanimità imporrebbe maggiore cautela preventiva nella formulazione dei giudizi, non tanto per la salvaguardia di una sola persona ma – al di sopra di ogni altra motivazione – perché la stessa corale procedura di ostracismo non venga applicata a nessun altro a seconda di tornaconti particolari o generali, del vento politico, etc.
In sostanza: i giudizi, sia quelli della televisione, della piazza o del bar debbono essere mossi – così come come lo sono quelli emessi dal Tribunale – dal rispetto dell’altrui persona, soprattutto quando essa sbaglia, abbia sbagliato od addirittura quando il suo comportamento non abbia rispettato la Legge in tutto od in parte.
Se così sono, cioè garanti dell’uguaglianza costituzionale dei cittadini di fronte alla Legge, i giudizi sono anche comprensibili, vale a dire rendono manifesti e ragionevoli a chiunque i motivi per i quali essi sono stati, a qualsiasi livello, emessi. Da subito e non dopo ricerca “a ritroso” di una legge, o di una grida come l’Azzeccagarbugli, scovata magari mezzo secolo dopo il suo varo solo per bollare o inchiodare “la stessa persona” che ha tanto peccato (anche in casa sua – “chi è senza peccato …” –, oltre che sul pubblico dominio) e tanti sentimenti avversi ha suscitato. La “stessa persona” che, tanto per non parlare del passato, ha permesso col suo partito la nascita dell’attuale Governo in alternativa a nuove elezioni generali, senza alcuna diatriba da “compromesso storico”, non assumendo cariche, subito appena possibile, etc. E, proprio ieri, è stata qualificata dall’attuale Presidente del Consiglio del Ministri, di un partito assolutamente avversario del suo, come persona “corretta e collaborativa”, nonostante le molteplici negatività dei giudizi.
Credo che la più antica Legge dell’Italia Unita tuttora in vigore, anche se parzialmente, risalga al 1869; ma sembra anche siano tuttora valide le disposizioni di una Legge estense collegata all’editto di Maria Teresa Cybo Malaspina del febbraio 1751 emesso allo scopo di disciplinare l’estrazione del marmo da alcuni agri marmiferi di Massa e Carrara
Forse è ineleggibile nelle pubbliche amministrazioni di quella provincia qualche Consigliere che abbia delle pubbliche concessioni, convenzioni, contratti, od appalti?
Forse che esiste una Legge, magari del 1946 (nascita della Repubblica), del 1911 (guerra italo-turca per la Libia) o del 1870 (breccia di Porta Pia) – che non consenta a questa persona di essere “corretta o collaborativa”?
Di nuovo, un gran saluto e tanti auguri a Luna e Barbara,
Luigi Santini – Seravezza (Lucca)